Disturbi e Trattamenti
terapeutici mirati

Osteo: dal greco ostéon=osso; Pata: dal greco pathos=sofferenza

“L’osteopatia è un fondato e riconosciuto sistema di diagnosi e trattamento, che pone la sua principale enfasi sull’integrità strutturale e funzionale del corpo. L’osteopatia riconosce che molti dolori, invalidità e danni causati dalla malattia, originano da abnormalità della funzione della struttura corporea”.

Disturbi e Trattamenti
Distorsione

La distorsione della caviglia è uno dei traumi più comuni che coinvolge il piede colpendone diverse articolazioni e legamenti.
Nella maggior parte dei casi (85%) la caviglia si distorce a causa di un movimento brusco verso l’interno (inversione) del piede, nei restanti (15%) verso l’esterno (eversione).

In una distorsione le ossa del piede ritornano nella loro posizione anatomico-fisiologica dopo averne per un istante sorpassato il limite; questo comporta uno stiramento del comparto capsulo legamentoso e, frequentemente, la lesione parziale o totale del legamento peroneo-astragalico anteriore, nel caso di una inversione, e del leg deltoideo nel caso di una eversione. I comparti legamentosi possono rimanere lassi e dare origine a instabilità e dolori cronici. L’interessamento delle guaine muscolo tendinee e delle fasce della gamba completano il quadro patologico, lasciando l’articolazione della caviglia viziata nel movimento.

Si distinguono 3 gradi di gravità crescente del trauma discorsivo.
1° grado: il legamento ha subito una deformazione elastica, si è allungato senza lesione, il recupero potrà essere totale;
2° grado: rottura parcellare del legamento, condizione questa che predispone un rischio potenziale di recidive;
3°grado: completa rottura dell’apparato capsulo-legamentoso, la caviglia è compromessa e si dovrà tenere in considerazione l’ipotesi di intervento chirurgico.

Trattamento medico

Si inizia subito con il protocollo PRICE (protezione, riposo, ice [ghiaccio], compressione, elevazione).
Vengono valutate la necessità o meno di eseguire una radiografia di controllo per distacco di bratte ossee, la necessità di un gesso (solitamente solo se è presente una lesione ossea), di un gambaletto gessato (distorsione importante), o di un taping (bendaggio elastico, consigliabile in lesione di medio e bassa importanza); di solito la distorsione in questo caso è compresa tra il 1° e il 2° grado.

Elettiva la cura farmacologica con antinfiammatori non steroidei (FANS) per diminuire il dolore e l’infiammazione.
Controllo del versamento.
A seguire fisio chinesi terapia con recupero articolare, recupero del controllo neuromuscolare, rieducazione propriocettiva e potenziamento muscolare.
Seguono il trattamento di primo periodo terapie fisiche come ultrasuoni, ionoforesi, laser, tecar terapia e riabilitazione propriocettiva.

Trattamento osteopatico

Anche nell’approccio osteopatico si discrimina una lesione di 1°, 2° o 3° grado; quando si rende necessario, si sottopone il paziente al protocollo PRICE(protezione, riposo, ice [ghiaccio], compressione, elevazione) e se il caso impone si invia al medico per accertamenti strumentali; diversa è invece la precocità dell’intervento manipolativo che tende a riposizionare articolazioni e fasce nella loro mobilità fisiologica velocizzando notevolmente il recupero e prevenendo le recidive.

Generalmente per le distorsioni di 1° grado con poco o nulla edema, la manipolazione è immediata con trattamento delle fasce della gamba e ripristino dell’articolarità fisiologica. Se la caviglia è notevolmente gonfia, la manipolazione osteopatica viene posticipata di qualche giorno (dai 3 ai 7 giorni) sottoponendo il paziente a un protocollo PRICE per dare modo al gonfiore di ridursi; il bendaggio funzionale può essere richiesto dalla situazione per dare il necessario supporto all’articolazione.

Per le distorsioni più gravi (2° e 3°grado) si interviene con la manipolazione osteopatica al fine di evitare e rimediare alla cronicizzazione dei disturbi e solo dopo intervento medico. La manipolazione osteopatica di una caviglia distorta, nei casi in cui è applicabile, recupera la mobilità in maniera completa e naturale, evitando al paziente di incorrere in instabilità articolari, perdita della flessibilità dell’arto, disagio accompagnato da fastidiosi dolori cronici che pregiudicano la capacità di carico sul piede. 
Spesso avviene che un piede traumatizzato non manifesti alcun disturbo nei movimenti ordinari, ma diventi problematico durante un’attività intensa, si gonfi e dolga; molto probabilmente ciò accade a causa di cicatrici aderenziali formatisi durante il processo di guarigione dal trauma.

Il trattamento manipolativo osteopatico interviene sulle aderenze e ripristina il corretto scorrimento delle fasce, un procedimento indolore e non invasivo.
Spesso, una manipolazione ad alta velocità e bassa ampiezza (thrust) del piede, risolve il problema del paziente.

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