Disturbi e Trattamenti
terapeutici mirati

Osteo: dal greco ostéon=osso; Pata: dal greco pathos=sofferenza

“L’osteopatia è un fondato e riconosciuto sistema di diagnosi e trattamento, che pone la sua principale enfasi sull’integrità strutturale e funzionale del corpo. L’osteopatia riconosce che molti dolori, invalidità e danni causati dalla malattia, originano da abnormalità della funzione della struttura corporea”.

Disturbi e Trattamenti
Blocco mandibolare

Per comprendere le disfunzioni dell’articolazione temporo mandibolare (ATM), è necessario fare una piccola parentesi sulla sua anatomia. 

L’articolazione si definisce una diartrosi condiloidea, è quindi formata dalla fossa glenoidea dell’osso temporale nella quale si inserisce il condilo della mandibola; le due superfici non sono perfettamente congruenti, esse vengono però rese tali per l’intermezzo di un menisco che si rapporta con la porzione più anteriore del condilo; posteriormente si trova la porzione retro-meniscale che, a differenza del menisco, è una zona ben innervata, è proprio da questa zona che proviene il dolore dell’articolazione. 
Come in tutte le articolazioni sono presenti una capsula, legamenti intrinseci di rinforzo e legamenti  estrinseci i quali connettono la mandibola ad altre strutture. Infine, di fondamentale importanza è da citare la muscolatura la quale assicura la stabilità e permette i movimenti dell’articolazione: m. temporale, m. massetere, m. pterigoidei, m. sovra e sotto ioidei.
Il blocco bdella mandiola, anche chiamato trisma, è una condizione che si verifica quando i muscoli della mandibola soffrono di spasmi che incidono sui movimenti dell’osso, la mandibola può rimanere bloccata in una determinata posizione e non si riesce ad aprire completamente.
Caso contrario avviene quando, data un’importante lassità legamentosa, durante il movimento di apertura il condilo scivola troppo in anteriorità andando incontro a sublussazioni o lussazioni, e, non riuscendo più a tornare indietro, subentra il locking in apertura.

Il blocco della mandibola è solitamente molto doloroso, inizialmente subentra il blocco e dopo del tempo compare il dolore; oltre l’inabilità di aprire completamente la bocca, altri sintomi a distanza che possono comparire con il blocco sono il mal di testa, dolore alla mandibola, mal di orecchie, difficoltà nella deglutizione e difficoltà a parlare. 

 
Abbiamo detto che la causa principale del blocco è lo spasmo muscolare, questo si verifica quando un muscolo si blocca in una posizione attiva e non può tornare in posizione rilassata, ciò può accadere per una lesione al muscolo, al nervo, all’osso, al tendine o al legamento.
Altre cause le quali possono portare a spasmo muscolare sono:
-disordini craniomandibolari (dati da artrite o traumi facciali, essendo cronici i blocchi possono essere recidivi)
-ipocalcemia
-Infezioni all’interno ed intorno alla bocca
-Tetano
Trattamento medico

Il trattamento medico differisce in base alla causa del blocco mandibolare, se originante da infezioni o tetano la terapia è quella farmacologica indirizzata alla causa del problema. 

 
Gli otorinolaringoiatri, i dentisti e i chirurghi sono i principali protagonisti per i disordini craniomandibolari; quando in acuto solitamente si opta per iniezioni di miorilassanti (tossina di botulino o steroidi anti-infiammatori), se di intensità lieve o cronica si opta per una terapia fisica articolata di esercizi muscolari e di una terapia verbale. 
Trattamento osteopatico

La terapia osteopatica agisce sul blocco mandibolare esclusivamente in caso di disordini craniomandibolari nei quali si necessita una terapia fisica.

Il professionista inquadra la problematica del blocco mandibolare nell’aspetto globale del paziente, non esiste un vero e proprio protocollo, ogni paziente è di per sé unico e viene trattato nel modo più semplice ed efficace possibile.

 
Il trattamento si focalizza sulla rimozione delle rigidità e ripristino della mobilità mandibolare: il sistema miofasciale viene testato e laddove non è presente movimento si adoperano tecniche ad energia muscolare e di inibizione sulla muscolatura masticatoria al fine di ripristinare una corretta biomeccanica. 
L’apparato stomatognatico (masticatorio) presenta una forte connessione anatomica e neurologica con il tratto cervicale, la muscolatura linguale e quella oculogira, ecco perché nel trattamento vengono prese in considerazione tutte queste strutture per una più completa riduzione delle restrizioni di mobilità.
Al paziente vengono poi forniti consigli per il quotidiano tali da bloccare la degenerazione della problematica, alcuni di questi sono: cambiare il modo di mangiare, apporre impacchi freddi e caldi, piccoli esercizi per rilassare la mascella ed esercizi per mantenere una giusta postura del tratto cervicale in modo da garantire un corretto allineamento del viso.
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