È presente 15 giorni al mese da almeno 3 mesi, può essere una evoluzione dell’emicrania, spesso è associata ad ansia/depressione, causa significative ripercussioni sull’abilità funzionale.
I sintomi sono vari e possono essere simili a quelli della cefalea miotensiva con dolore costante di tipo costrittivo o simili a quelli della normale emicrania con dolore pulsante ed unilaterale.
Spesso la cefalea cronica si associa ad abuso di analgesici che non risolvendo il problema diviene frequentemente una concausa dello stesso ed una corretta terapia richiede un iniziale periodo di disintossicazione per superare l’assuefazione a questi farmaci.
Si adotta generalmente un approccio di tipo combinato con terapia farmacologica (antidepressivi, analgesici e antiinfiammatori) e non farmacologica (psicoterapia, elettrostimolazione dei nervi transcutanea, tecniche di rilassamento).
Il trattamento è basato sulla rimozione delle rigidità e ripristino della mobilità: rimozione delle rigidità della zona testa collo, delle interferenze meccaniche dell’apparato digerente, riprogrammazione dei patterns sotto-occipitali a start oculo-motorio. Si neutralizza lo stato di compressione, intervenendo sui due punti d’inserzione meningea, riducendo le restrizioni di mobilità del complesso occipite-atlante-epistrofeo-mandibola, riprogrammando i patterns neuromuscolari complessi che controllano i movimenti delle strutture in oggetto, riequilibriando i diaframmi principali con tecniche strutturali miste e riducendo delle disfunzioni vertebro-vertebrali e costovertebrali toraciche.
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