Disturbi e Trattamenti
terapeutici mirati

Osteo: dal greco ostéon=osso; Pata: dal greco pathos=sofferenza

“L’osteopatia è un fondato e riconosciuto sistema di diagnosi e trattamento, che pone la sua principale enfasi sull’integrità strutturale e funzionale del corpo. L’osteopatia riconosce che molti dolori, invalidità e danni causati dalla malattia, originano da abnormalità della funzione della struttura corporea”.

Disturbi e Trattamenti
Lesione della cuffia dei rotatori

Le lesioni della cuffia si distinguono in rotture parziali o complete; ciò che viene lesionato sono i tendini dei muscoli che compongono la cuffia quali sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo e sottoscapolare, questi, insieme a bicipite, tricipite e deltoide, stabilizzano la testa dell'omero nella cavità glenoidea della scapola. 

Alla base di una lesione si può trovare un infortunio sportivo acuto o cronico, per “distrazione della cuffia dei rotatori” si intende infatti una lesione singola, traumatica, acuta, di uno dei muscoli che la compongono. Molto più spesso, invece, come causa alla problematica ci stanno motivi estranei alle attività sportive, questi sono presenti nelle persone che non presentano un riscontro positivo per abuso dell’articolazione, ma che presentano invece una situazione di tendinopatia della cuffia; la conseguente reazione infiammatoria e l'edema restringono ulteriormente lo spazio sottoacromiale, accelerando così il processo di insulto o danno tendineo. Se il processo infiammatorio non viene interrotto, la tendinopatia può estendersi in borsite sotto-acromiale e sfociare in parziale o completa rottura della cuffia dei rotatori. 

Il tendine del muscolo sovraspinato è il più soggetto a lesioni in quanto presenta una regione ipovascolarizzata sulla sua inserzione sull’omero, di conseguenza la sua guarigione è molto più difficile. 

 

La rottura parziale della cuffia dei rotatori reca un dolore sordo e mal localizzato alla spalla, soprattutto quando il braccio esegue movimenti over-head; il dolore è infatti peggiore tra gli 60° e i 120° di abduzione o flessione del braccio ed è generalmente minimo o assente < 60° o > 120°

Una rottura completa della cuffia dei rotatori provoca dolore acuto e debolezza della spalla, il movimento che più ne risente è la rotazione esterna.

 

La diagnosi si ottiene dall'anamnesi seguita dall'esame obiettivo composto da specifici test ortopedici; una sospetta lesione della cuffia dei rotatori può essere ulteriormente valutata con la RM.

Trattamento medico

Il trattamento medico differisce in base che la lesione sia parziale o totale; quando il danno è parziale il trattamento previsto è conservativo e si articola di fisioterapia, terapie fisiche quali onde d’urto e laser ed infiltrazioni ( acido ialuronico, cortisone, anestetici, PRP).

In caso di lesione totale si prosegue con l’intervento chirurgico il quale consiste nella riparazione del tendine per via artroscopica. 

Quando il danno raggiunge uno stato di degenerazione troppo avanzato e l’intervento in artroscopia non risulterebbe efficace, si opta per l’impianto di una protesi inversa.   

Trattamento osteopatico

La terapia osteopatica inquadra la lesione della cuffia dei rotatori nell’aspetto globale del paziente e in tutti i sistemi che possono essere interessati durante l’esecuzione del movimento della spalla.

L’osteopatia agisce, in maniera conservativa, direttamente sull’articolazione in caso di lesione minima o nel post operatorio; in caso di lesione totale ed in attesa dell’operazione si dedica all’armonia delle strutture vicine che vengono inficiate data la lesione.

Il trattamento interviene sul sistema neuro muscolo scheletrico, sulla componente articolare, sul sistema fasciale, e sulla dinamica dei tutti gli altri distretti corporei in base alla diagnosi causale attribuita al gesto disfunzionale. 

Il trattamento mira alla rimozione delle rigidità e ripristino della mobilità fisiologica dei sistemi, riprogrammazione dei patterns neuromuscolari complessi che controllano i movimenti delle strutture in oggetto, riequilibrio propriocettivo dell’area interessata e dei diaframmi principali con tecniche miste, riduzione delle disfunzioni vertebro-vertebrali e costovertebrali toraciche.

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