Come fanno problemi relativi al tratto digerente essere trattati a livello osteopatico? La risposta si basa sul concetto neurologico di “dolore viscerale riferito”, il dolore viscerale può infatti riversarsi sulla struttura muscolo-scheletrica od essere mantenuto da essa.
Per dolore viscerale riferito si intende un dolore percepito a livello muscolo scheletrico la cui origine è il malfunzionamento di un viscere.
La causa di ciò è molto complessa e si rifà al sistema di lettura del dolore sia a livello centrale, ovvero del midollo spinale, che a livello corticale, ovvero del cervello.
Ogni struttura del corpo (pelle, visceri, muscoli etc) invia le proprie informazioni, comprese quelle del dolore, ad una particolare zona del midollo spinale chiamata corno posteriore, a seconda della zona del corpo in cui le strutture si trovano le informazioni verranno inviate ad un differente livello del midollo (zona sacrale/lombare/dorsale/cervicale); da questa specifica zona partono delle vie nervose le quali portano queste informazioni verso l’alto, ovvero verso la corteccia cerebrale. Le vie ascendenti si differenziano a seconda delle informazioni che devono portare, ci sono le vie che trasmettono informazioni sulla sensibilità tattile, altre quella della temperatura, qualcuna per il dolore, altre ancora quelle dei visceri. Le vie ascendenti presenti maggiormente, data la necessità di una risposta urgente, sono quelle provenienti dalle strutture muscolo scheletriche, a volte accade che le informazioni provenienti dai visceri prendano queste vie e vengano poi percepite come dolore muscolare/scheletrico.
Ma attenzione, questo “scambio” di vie nervose non è sufficiente per trasportare il dolore da un viscere ad un struttura del soma, anche a livello corticale, quindi del cervello, si innesca un sistema di lettura errato delle informazioni il quale sposta il dolore percepito dall’interno localizzandolo sul sistema muscolo scheletrico.
A livello corticale, infatti, sono presenti tre specifiche aree di lettura delle informazioni:
-S1 e S2 mappata per farci sentire il tatto, la localizzazione è molto fine e le sue vie sono più rapide e specifiche nella trasmissione del dolore.
-L’insula mappata per ricevere le informazioni interocettive, quindi dei visceri, la sua lettura determina l’intensità del dolore ma non è molto precisa con la localizzazione.
- La connessione tra la corteccia cingolata anteriore e la corteccia prefrontale, la sua lettura compara le informazioni dolorifiche lette con il nostro carattere, con le precedenti esperienze dolorifiche e ne da una valenza positiva o negativa.
Capita a volte, per un discorso di neuroplasticità, che le informazioni provenienti dai visceri vengano lette male dall’insula e la corteccia sensitiva S1-S2 le identifichi come informazioni muscolo scheletriche, di conseguenza il dolore viene localizzato su strutture del soma (muscoli, articolazioni etc.) piuttosto che sul viscere stesso.
Un esempio pratico è il dolore dell’infarto, problematica del cuore, il quale spesso viene percepito come dolore al braccio sx o al petto; altro esempio sono le problematiche gastrointestinali le quali spesso si associano a mal di schiena: gastrite, stipsi, gonfiore, reflusso, problematiche intestinali etc.