La spalla congelata è anche nota come “capsulite adesiva” o “frozen shoulder”; questa patologia è caratterizzata da una notevole perdita di mobilità della spalla, sia durante un movimento attivo che durante uno passivo. La causa alla base della problematica è imputabile ad un processo infiammatorio con conseguente formazione di aderenze tra il collo anatomico dell’omero e la capsula dell’articolazione; la riduzione del volume articolare e la retrazione della capsula, in seguito a degenerazione portano alla limitazione del movimento.
La patologia colpisce entrambi i sessi allo stesso modo, l’età è dai 45 anni in su; studiando la sua diffusione, si è trovata una stretta relazione con i diabetici, i cardiopatici e gli ansiosi/depressi in cura.
Il decorso della patologia si può dividere in quattro fasi:
- Diminuzione della mobilità associata a leggero dolore
- Blocco dell’articolazione associato a dolore acuto
- Blocco dell’articolazione associato a riduzione del dolore
- Recupero della mobilità associato a remissione del dolore
La spalla congelata tende a guarire spontaneamente, ma, nonostante insorga molto rapidamente, guarisce molto lentamente, la prognosi è infatti di 4-6 mesi.
Per la capsulite adesiva è necessaria una terapia conservativa da eseguire con uno specialista più volte alla settimana e da continuare autonomamente a casa, lo scopo è quello di prevenire un ulteriore limitazione di movimento e di limitare il dolore; sotto consiglio ed indicazione medica si possono assumere antidolorifici e FANS, inoltre, nelle fasi iniziali della patologia si trova spesso beneficio con infiltrazioni di cortisone.
Quando la terapia conservativa non conduce a benefici e la limitazione del movimento permane, il trattamento chirurgico viene preso in considerazione. L’operazione consiste in una mobilizzazione in narcosi, ovvero in una manovra manuale sotto anestesia in modo che il paziente non avverta dolore; questo metodo consente di “sciogliere/rompere” le aderenze creatasi nel tessuto le quali impediscono il movimento.
Se questo non dovesse funzionare, un’alternativa è la sezione chirurgica della capsula retratta tramite tecnica artroscopica.
La terapia osteopatica inquadra la problematica della spalla congelata nell’aspetto globale del paziente e in tutti i sistemi che possono essere interessati durante l’esecuzione del movimento.
Il trattamento interviene sul sistema neuro muscolo scheletrico, sulla componente articolare, sul sistema fasciale, e sulla dinamica dei tutti gli altri distretti corporei in base alla diagnosi causale attribuita al gesto disfunzionale.
Il trattamento mira alla rimozione delle rigidità e ripristino della mobilità fisiologica dei sistemi, riprogrammazione dei patterns neuromuscolari complessi che controllano i movimenti delle strutture in oggetto, riequilibrio propriocettivo dell’area interessata e dei diaframmi principali con tecniche miste, riduzione delle disfunzioni vertebro-vertebrali e costovertebrali toraciche.
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